EMEA 2016: rilevamento ransomware, verifica restart e tutte le altre novità
Alla fine di ottobre c’è stata la conferenza riservata agli MSP e ai distributori europei: oggi ho il piacere di raccontarti le grandi novità che sono state presentate.
- Grande entusiasmo nel continuo miglioramento dei prodotti e delle relazioni col canale, perché un’azienda deve essere in continua evoluzione, e trasmettere proprio questo clima innovativo tipico della startup, anche se ormai si hanno soluzioni è una realtà consolidate nel mercato mondiale.
- Determinazione perché i competitor più importanti stanno cercando di alzare il livello e proprio per questo si continuano a sviluppare i prodotti per differenziarsi.
- Amore per il prodotto, da parte dei molti service providers.
Novità tecniche
La sicurezza e l’attenzione al ransomware è centrale nelle nuove strategie e infatti la prima grande novità è la funzione Ransomware Detection integrata in tutti i nuovi device. La nuova feature, abilitata di default sui device aggiornati all’ultima release del firmware/software, controlla e confronta ogni immagine fatta sui device e in caso di infezione del backup manda una mail all’amministratore del device in modo che questi possa ripristinare immediatamente la situazione col backup precedente.
Terza novità – già rilasciata – è la geographical backup replication, ossia la possibilità di avere una replica delle immagini tra diversi datacenter EMEA: in particolare si può scegliere se replicare le proprie immagini presenti nei data center UK e di Francoforte verso il datacenter presente in Islanda.
Quarta tra le novità già disponibili sui device aggiornati è l’Advanced screenshot verification che ha sollevato molto entusiasmo tra i partecipanti.
In pratica si offre la possibilità di avere un report sull’effettiva accensione di ogni macchina protetta dal suo agente, ossia prova automaticamente l’accensione del sistema operativo in un ambiente virtuale e isolato e invia la notifica in caso di fallimento. Fino a ieri non era in grado di verificare se anche eventuali applicazioni o servizi (come database, server web o servizi particolari) all’interno della macchina fossero ripartiti correttamente.
Più del 90% dei device venduti da sono appliance fisici (non virtuali), questo ha determinato un allargamento dell’offerta e infatti ecco che le ultime grandi novità sono stati gli annunci di quattro nuovi device, da 2 TB, e tre device di classe enterprise da 80, 100 e 120 TB.
Il primo è più orientato al mercato SMB con 2 TB di disco SSD e la possibilità di proteggere 2 macchine (il doppio quindi del suo fratello minore X1), mentre gli altri tre vanno a completare l’offerta enterprise.
Novità in arrivo
Fin qui abbiamo visto i rilasci già disponibili sui device, quindi tutte caratteristiche già rilasciate.
E il futuro cosa ci riserva?
Entro breve sono stati annunciati sviluppi rivoluzionari quanto quelli appena rilasciati… e che non posso non raccontarti.
- Integrazione completa con Hyper-V: durante la fase di restore, come già oggi possibile con Vmware, sarà possibile accendere la macchina sull’Hypervisor di Microsoft usando come datastore l’appliance, oppure ancora fare il ripristino direttamente dentro Hyper-v caricando la macchina virtuale e i suoi dati direttamente dall’interfaccia utente dell’appliance.
- Nuovo agent per Windows: la maggior parte dei device protetti è basata su agent; è già disponibile un nuovo agent in versione Beta capace di migliorare le performance e la capacità di deduplica attuale. Questo agent è interamente scritto da, in modo da evitare la dipendenza da altri vendor.
- Replica fra appliance in modo da permettere a un IT service provider di usare il proprio cloud privato mediante l’utilizzo di due device che dialogano tra loro (uno presso la sede principale e uno presso i proprio datacenter o una sede secondaria).
- NAS 3: il NAS replicato in cloud ha l’opzione infinite cloud retention, così da non doverti preoccupare in alcun modo né dello spazio occupato dai tuoi file replicati nel cloud, né del tempo in cui essi rimangono nel cloud. A questa nuova caratteristica si affianca la possibilità di “backuppare” e replicare in cloud qualsiasi directory presente in altri storage locali della tua rete, ossia di salvare altri dati non presenti nel device.
Conclusioni
Queste sono solo le novità più salienti (per quelle in arrivo solo quelle ufficiali), ma posso dirti che l’attenzione al mercato e lo sviluppo continuo della soluzione è il focus dell’azienda americana. Ciò che più mi ha entusiasmato è la voglia di migliorare e innovare continuamente.
Alla conferenza hanno partecipato più di 300 persone, in crescita di 3 punti percentuali rispetto allo scorso anno, sintomo che adesso anche l’Europa, così come gli USA, è pervasa dalla mania e non poteva essere altrimenti visto il valore della soluzione.