Non importa quale sia la tua attività online, potresti vendere software, offrire servizi di intermediazione o qualsiasi altra cosa: quello che succede agli utenti mentre stanno sul tuo sito è la percezione che loro hanno di te.
Se l’esperienza utente è buona, allora chi naviga sul tuo sito avrà una buona reputazione di te, se l’esperienza è negativa allora non avranno una buona opinione di te e dei tuoi servizi.
Scendo più nello specifico e mi spiego meglio.
Tutti i servizi online del mondo (e il tuo non farà eccezione) chiedono ai clienti di immettere informazioni nelle proprie pagine web.
Possono essere informazioni personali, come l’indirizzo email, ma possono anche essere informazioni molto più confidenziali e critiche, come per esempio la carta di credito.
Nonostante il tuo servizio online possa avere attivato tutte le procedure di sicurezza come per esempio:
- certificato di sicurezza sul sito;
- aggiornamento all’ultima versione di tutti i software che servono a tenere in piedi il tuo servizio;
- scansioni periodiche alla ricerca di vulnerabilità…
… c’è qualcosa che non puoi controllare a priori, ossia quello che c’è installato sul computer di chi naviga nel tuo sito.
Se su un PC c’è installato un programma malevolo come per esempio un keylogger (che registra letteralmente quello che viene digitato sulla tastiera) ecco che non servirà alcun certificato a proteggere quella persona.
Perché con un keylogger installato, qualsiasi informazione verrà digitata nel browser verrà catturata; anche un eventuale password o numero di carta di credito inserita sul sito.
Anche se sul sito c’è un certificato di sicurezza.
Per questo motivo è opportuno che tu consigli come tutelarsi al massimo a chi naviga sul tuo sito e usufruisce dei tuoi servizi.
E alcune banche, che naturalmente trattano informazioni critiche e riservate, hanno già iniziato a farlo:
- Citibank spiega ai propri clienti perché proteggere la propria identità online con Webroot;
- Barclays spiega i vantaggi di un sistema di protezione dell’identità con Webroot;
- e anche HSBC fa lo stesso; anzi, per i propri clienti ha addirittura creato un documento specifico sul perché HSBC consiglia di utilizzare Webroot.
Webroot Secure Anywhere Endpoint Protection integra un sistema di protezione dell’identità che impedisce a software dannoso e malware di intercettare quello che gli utenti scrivono nel browser mentre navigano.